Anche i rapporti più lunghi, quelli che mai avresti pensato potessero incrinarsi, a volte, finiscono. E lo fanno bruscamente, all’improvviso. È il caso del sodalizio fra l’IAA (Internationale Automobil-Ausstellung) e la città di Francoforte sul Meno. Le motivazioni sono tante e l’addio appare sofferto ma speranzoso. La crisi dei saloni degli ultimi anni non ha risparmiato nessuno, neppure l’importante Salone di Francoforte. Anzi, nell’ultima edizione del 2019, le cose sono andate peggio del previsto. Ecco, quindi, la necessità di rinnovarsi per continuare ad esistere.
Non è possibile (né tantomeno auspicabile) cancellare la lunga storia del Salone di Francoforte. Il nuovo Salone di Monaco è, semplicemente, la sua naturale evoluzione, un aggiornamento alla versione 2.0. D’altronde, l’IAA ha vissuto una fase itinerante dal 1898 al 1950. L’evento nacque a Berlino, come esposizione di otto veicoli a motore. Fu solo nel 1951 che esso si stabilì a Francoforte sul Meno, per dare il via a ciò che abbiamo conosciuto ed amato fino al 2019.
Il Salone è sempre stato (e continuerà ad essere) a cadenza biennale. Si alterna, infatti, con il Salone di Parigi (annullato per il 2020) avendo luogo tutti gli anni dispari.
Il Salone di Francoforte del 2019 ha subito il colpo di grazia. L’ultima rassegna ha registrato un calo di partecipanti del 30% e l’assenza di importanti marchi come l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, FCA-PSA, Toyota, Volvo, Aston Martin, Mazda, Rolls-Royce e Ferrari. Concluso il contratto fra l’associazione tedesca dell’industria automobilistica e la città di Francoforte, il rinnovo non è stato neppure preso in considerazione.
Monaco di Baviera non era l’unica candidata per la nuova Internationale Automobil-Ausstellung. La città se l’è dovuta vedere con le gettonatissime Berlino e Amburgo, oltre che con Colonia, Hannover e Stoccarda. La scelta di Monaco, però risiede nella sua capacità di ospitare eventi completamente rivoluzionari per il classico IAA al quale siamo abituati. L’associazione tedesca dell’industria automobilistica che ha dato l’annuncio del trasloco ha spiegato che Monaco è stata scelta non solo per il suo centro città, ma anche (e soprattutto) per le località in prossimità di esso, capaci di ospitare eventi innovativi che daranno nuova linfa al salone. Nell’annuncio si spiega che il Salone di Monaco non sarà solo un evento automobilistico, bensì una piattaforma di mobilità. La nuova scelta renderà possibile l’organizzazione di un evento “smart” in una città decisamente “smart”, con una rete di trasporti all’avanguardia e con una concezione di traffico sostenibile.
Monaco è inoltre la sede di importanti marchi automobilistici oltre che di startup innovative impegnate nell’universo automotive. Insomma, ne vedremo delle belle.